[da Wikipedia]
I primi a ideare la bandiera italiana furono due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città (colori già radicati da tempo nei vari Stati Italiani e quindi rappresentanti la storia di tutta l'Italia) al verde, colore della speranza in un'Italia unita e prospera.
L'azzurro, invece, fu inserito nella bandiera del Regno d'Italia sul contorno dello stemma di casa Savoia per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo; da allora divenne uno dei simboli dell'Italia, pur non comparendo più nella bandiera della Repubblica Italiana.
Questi quattro colori divennero presto i simboli di una rivolta che animava e univa ormai tutta l'Italia, il Risorgimento: il rosso divenne quindi anche simbolo del sangue dei caduti.
Infine il bianco, il verde e il rosso vennero disposti sulla bandiera italiana a tre bande verticali di eguali dimensioni (come recita l'articolo 12 della Costituzione) ispirandosi al modello della bandiera della Francia, divenuto dopo la Rivoluzione Francese simbolo di libertà, uguaglianza e fraternità.
Questi colori erano già noti ai tempi di Dante Alighieri, nella sua Commedia sono i come simboli delle tre virtù teologali: verde-speranza; bianco-fede; rosso-carità (Purg. canto XXX, v.30-33): di conseguenza rappresentano anche l'arte e la letteratura italiana.
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